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Libri


Procida ispira

Un’isola crocevia di culture

di Elisabetta Montaldo e Donatella Pandolfi

Editore: Nutrimenti
Data di pubblicazione: 20 gennaio 2022

ISBN EAN: 9788865948712

La lunga storia, appassionante come un romanzo, delle culture e degli artisti di ogni genere che a Procida, e da Procida, hanno tratto ispirazione. Una storia fatta di presenze, di innamoramenti, di viaggi e di fughe, di contaminazioni e scoperte. Questo volume ricostruisce per la prima volta, in modo agile ma rigoroso, e con un ricchissimo apparato iconografico, come l’isola di Procida sia stata nei secoli un crocevia di linguaggi, stili, architetture. Un contributo prezioso per conoscere la Capitale italiana della cultura 2022. Praticamente da sempre Procida è stata un punto di incontro di culture, luogo di contaminazione, ma anche di ispirazione per artisti, scrittori, poeti, fotografi, registi. 

Nel 1600 a.C. è documentata la prima presenza greca, in particolare micenea. Non a caso l’isola compare in opere dell’età classica, come la Gigantomachia di Apollodoro di Atene, o negli scritti del geografo Strabone. Nel 1350 Boccaccio ambienta a Procida una novella del Decamerone. Nel Cinquecento è terra di frontiera nello scontro fra l’impero ottomano e la Lega Santa e sull’isola appariranno in successione saraceni, aragonesi e borboni. Ognuno lasciando tracce importanti negli scritti e nel territorio. Poi sarà la volta del secolo dei lumi e dei Grand Tour, e a Procida approdano viaggiatori da tutto il Nord Europa, come Alphonse de Lamartine, autore di Graziella, romanzo simbolo dell’isola. E infine, nell’età contemporanea, Procida continua a essere luogo di ritrovo e fonte di ispirazione per letterati, artisti, registi, a cominciare ovviamente da Elsa Morante e il suo L’isola di Arturo.

Prefazione

Procida ispira? Quando Andrea Palombi mi propose di riflettere sull’argomento non ne ero del tutto certa. Poi (insieme a Donatella Pandolfi che da anni raccoglie nel suo blog ogni testo ed immagine su questo scoglio affollato dove ha scelto di vivere) mi sono messa all’opera e lentamente ho scoperto la vicenda dei viaggiatori che ne hanno lasciato testimonianze appassionanti come un romanzo.

L’isola dei miei avi marinai è un fragilissimo merletto di spuma marina sul quale si sono fermate a riflettere le menti più brillanti di ogni umana disciplina fin dall’antichità, dalla poesia all’arte, dalla letteratura alla scienza, dalla fotografia all’architettura.

Abbiamo scelto tra i nomi più celebri ma il criterio si è basato soprattutto sul bisogno di queste menti eccelse di lasciare un dono di sé a un’isola popolata da un’ostica e fitta comunità marinara poco propensa ad ascoltare consigli sul modo di vivere la loro terra.

La storia che vi raccontiamo continua anche oggi fitta di innamoramenti, di studio, di viaggi e di fughe, si snoda e si evolve in una spirale continua fin dai tempi degli antichi greci in questo luogo dove il destino è determinato dalla geografia e non ha mai cambiato rotta: porto di marinai, di viaggiatori, di accoglienza e di scambi, di donne al comando, riparo delle burrasche di navi e di anime, casa tranquilla per chi la abita quasi inalberasse un cartello ‘si prega di non disturbare’.

Elisabetta Montaldo